22 Marzo 2018 By Andrea Non attivi

Controlli sui residui di fitosanitari negli alimenti: l’Italia la migliore della Ue.

Lo scorso 14 marzo 2018 il Ministero della salute ha diffuso i risultati delle elaborazioni relative ai risultati dei controlli dei residui di pesticidi in alimenti per l’anno 2016. Le verifiche hanno riguardato l’ortofrutta, i cereali e alcuni prodotti trasformati, quali olio e vino, costituenti importanti della dieta italiana e mediterranea. In oltre si sono analizzati i baby food ed altri prodotti (trasformati di frutta, ortaggi, cereali, le spezie, i semi, etc). In più sono stati posti sotto osservazione i prodotti di origine biologica e su alcuni alimenti di origine animale. Tale verifica è stata effettuata un piano coordinato a livello comunitario nei vari Paesi UE. I campionamenti sono stati effettuati sia sul territorio nazionale dalle Autorità sanitarie locali e all’importazione dagli uffici periferici del Ministero della salute. I baby food, che sono stati campionati secondo le indicazioni più recenti al fine di garantire una maggiore tutela anche delle fasce più vulnerabili della popolazione, quali i bambini, mostrano una percentuale di non conformità nulla e solo un campione ha presentato residui al disotto dei limiti massimi consentiti. Come i baby food anche l’olio e il vino sono risultati non presentare irregolarità mentre nella frutta, negli ortaggi, nei cereali e negli altri prodotti la percentuale d’irregolarità è risultata essere diminuita rispetto all’anno precedente. Relativamente ai risultati, si evince che nel corso dell’anno 2016 sono stati analizzati complessivamente 11263 campioni di alimenti per verificare la presenza di residui di prodotti fitosanitari. Di questi soltanto 92 sono risultati superiori ai limiti massimi consentiti dalla normativa vigente, con una percentuale di irregolarità pari all’0.8%. I risultati complessivi nazionali indicano un livello di protezione del consumatore adeguato e le irregolarità (0.8%) sono al di sotto della media europea (1,6%). In altre parole l’Italia si conferma all’avanguardia per ciò che riguarda i controlli sui residui ma soprattutto sta aumentando sempre di più l’attenzione degli stessi produttori.