4 Gennaio 2023 By Andrea Non attivi

Grano duro, tre passi per una concimazione al top

Il 2023 sarà ricordato come un anno di prezzi elevati, sia per quanto riguarda la granella, sia per i fattori produttivi, concimi in primis. Se infatti è vero che il grano duro continua ad avere quotazioni considerevoli, è anche vero che il rincaro generalizzato di tutti i prezzi (non solo quelli agricoli) ha portato in‘alto il costo del gasolio, delle sementi, degli agrofarmaci e soprattutto dei fertilizzanti.

Se quindi i costi di lavorazione del terreno, semina e concimazione di fondo sono già stati affrontati, all’orizzonte si avvicinano i costi relativi alle concimazioni di copertura, che rappresentano una essenziale voce di spesa per le aziende cerealicole.

Molti agricoltori sono tentati dall’idea limitare il costo del concime, evitando qualche intervento e alcuni hanno già risparmiato sulla concimazione di fondo. Tuttavia si tratta di una strategia poco lungimirante, in quanto i costi di concimazione rappresentano solo una frazione dei costi totali per la coltivazione del grano. E risparmiare qualche decina di euro di concime rischia di avere ripercussioni ben più importanti in fase di raccolta.

Occorre perciò bene il concime, evitando sprechi e applicandolo in maniera razionale, invece di negare alle piante il nutrimento di cui hanno bisogno per crescere.

Ogni azienda agricola dovrebbe avere un proprio piano di concimazione che dipende dalla posizione e dalla tipologia di terreni su cui insiste. Tuttavia si può fare un discorso generale considerando che gli agricoltori, dovrebbero eseguire due o tre interventi di concimazione in funzione dell’andamento climatico e degli obiettivi di resa e di qualità prefissati: una concimazione di fondo, una di copertura a fine accestimento inizio levata e poi, se le condizioni di umidità del suolo lo permettono, una seconda di copertura a fine levata inizio botticella.
Per la concimazione di copertura a fine accestimento inizio levata,  fase critica in cui la pianta getta le basi per la produzione, definendo sia la quantità di culmi di accestimento che il numero di semi delle spighe.
In questa fase (ma volendo anche nell’intervento successivo), l’utilizzo di prodotti come il ERGOFERT CEREALI il quale, adatto per la concimazione fogliare, è assimilato rapidamente e concorre a prevenire tutte le microcarenze che frenano l’armonioso sviluppo vegetativo con ingiallimenti fogliari, riduzione delle produzioni. La somministrazione (dai 5 ai 10 kg/Ha)di ERGOFERT CEREALI nei momenti di maggiore richiesta di nutrienti, ovvero quando la coltura è nella fase vegetativa, dai primi stadi di sviluppo e di accrescimento della pianta. La presenza nella formulazione di enzimi endogeni ed esogeni disintossica il microambiente della rizosfera e favorisce l’attività microbica che rivitalizza i suoli. La concimazione di copertura a fine levata inizio botticella permette di rifinire la struttura produttiva della pianta, aumentando il peso delle cariossidi, ma incide soprattutto sulla qualità della granella, con un incremento della percentuale di proteine, caratteristica fortemente ricercata dall’industria .Occorre tuttavia prestare attenzione all’andamento meteo, poiché l’assenza di piogge rende difficoltoso l’assorbimento dell’azoto, soprattutto per i concimi granulari. Se il terreno è asciutto potrebbe essere meglio usare un concime liquido fogliare da abbinare al trattamento fungicida a protezione della foglia a bandiera.
In questa fase l’utilizzo di prodotti biostimolanti ad alta efficienza come il DRIN (1/1,5 lt /Ha) permetteranno di raggiungere gli obiettivi prefissati e di contenere i costi di produzione.