13 Febbraio 2018 By Sara Non attivi

La difesa invernale delle piante dal freddo

L’inverno è ormai nel pieno della stagione e il rischio di abbassamenti termici eccessivi e dannosi può diventare una seria minaccia per la salute e produttività delle colture. Quando la temperatura interna dei tessuti vegetali scende rapidamente sotto 0°C possono crearsi strutture cristalline che portano rapidamente a morte la cellula causando necrosi e spaccature dei tessuti legnosi e parenchimatici. Sono esposte a questi danni sia le specie vegetali sempreverdi (olivo, agrumi, piante aromatiche) sia le piante da frutto caducifoglie le cui gemme restano quiescenti durante il periodo invernale. Le gemme sono strutture anatomiche estremamente complesse ed influenzate dalla temperatura esterna, la quale rappresenta uno dei fattori per l’induzione antogena o vegetativa. Eccessivi cali termici, gelate e nevicate intense possono portare alla necrosi dei primordi e conseguente accecamento della gemma, determinando germogliamento disforme e scarso raccolto nel corso della stagione produttiva. Anche gli ortaggi coltivati in serra nel periodo invernale possono subire arresti vegetativi e danni all’apparato fogliare durante l’apertura delle paratie per la ventilazione o in caso di scarso isolamento in serre fredde prive di riscaldamento artificiale. In questo caso trattandosi di piante in fase di sviluppo o addirittura già in produzione, il danno può essere notevole e difficilmente recuperabile.
Purtroppo non è possibile prevedere con esattezza il momento esatto in cui si verificherà l’evento atmosferico dannoso per le piante, né è possibile proteggere gli impianti produttivi da fenomeni repentini ed eccessivamente intensi. E’ possibile però attuare una serie di misure agronomiche che vanno dalla cura degli apprestamenti produttivi alla corretta nutrizione e protezione delle colture. Green  propone una serie di prodotti nutrizionali in grado di migliorare la tolleranza alle basse temperature e proteggere il prodotto dagli agenti atmosferici avversi. Conosciamoli insieme!

AGROGLICK – Uno dei meccanismi che le piante mettono in atto per aumentare la tolleranza alle basse o alte temperature è l’accumulo di osmoliti compatibili, sostanze in grado di abbassare il punto di congelamento dei fluidi cellulari e aumentare il potenziale osmotico della cellula mantenendo un adeguato turgore. Tra queste sostanze vi sono la glicin-betaina, un aminoacido modificato, e il potassio, macronutriente minerale essenziale. Agroglick è un concime liquido NK a base di glicin-betaina estratta da barbabietola da zucchero, azoto e potassio. L’applicazione invernale su specie sempreverdi come olivo e agrumi previene i danni da gelo e basse temperature se l’impiego avviene entro la settimana precedente l’evento avverso. La glicin-betaina infatti viene metabolizzata rapidamente all’interno dei tessuti vegetali. L’applicazione continua, ogni 10-15 giorni fino a 3-4 volte, alla dose di 3 L/ha consente un adeguato accumulo di potassio determinante per il mantenimento dell’integrità strutturale delle cellule e la tolleranza al freddo. Nel caso di colture caducifoglie come melo, pero, pesco, ciliegio, vite e actinidia l’applicazione ripetuta 2-3 volte prima, durante la fioritura e a caduta petali alla dose di 4-5 L/ha, consente di ridurre i danni da gelo e vento freddo al fiore e al polline in germinazione migliorando la percentuale di allegagione del frutteto.

BETAMAX – La glicin-betaina da sola può migliorare lo stato vegetativo delle colture orticole nel periodo invernale coltivate sotto serra fredda (pomodoro, spinacio, valerianella, fragola) o pieno campo (carciofo, cavoli, radicchio, finocchio) riducendo il rischio di scatolatura e scarsa allegagione nel pomodoro, necrosi fogliare di spinacio e insalate, necrosi del capolino di carciofo. L’aumento del potenziale osmotico nella pianta riduce la perdita di turgore e necrosi dovuta ai danni della parete cellulare causati da shock termici, inoltre migliora la consistenza degli ortaggi a foglia, croccantezza e riempimento degli ortaggi a frutto. Betamax è un concime solido per applicazioni specifiche a base di glicin-betaina derivata naturalmente dalla barbabietola da zucchero. Fornisce un’importante quota di azoto organico e contribuisce al mantenimento di un adeguato vigore in presenza di suoli o substrati colturali salini e basse temperature, condizioni tipiche degli ortaggi in serra e pieno campo in cui i processi metabolici che portano all’assimilazione dell’azoto e alla sintesi di nuovi tessuti sono notevolmente rallentati. Utilizzando Betamax ogni 10-15 giorni alla dose di 2-4 kg/ha in fertirrigazione e 1 kg/ha per via fogliare si può aumentare la produttività della coltura e la tolleranza a condizioni pedo-climatiche limitanti.

Fig.1Fig.2

Coltivazione di fragola rifiorente in pieno campo in presenza (a sinistra – Fig.1) o assenza (a destra – Fig.2) di stress idrico-salino. L’utilizzo di osmoliti compatibili come Betamax e Agroglick migliora l’assorbimento idrico e attiva il metabolismo anche in presenza di basse temperature.

FOSFOTECH – In presenza di basse temperature aumenta l’assorbimento radicale di potassio e calcio a discapito del fosforo, elemento spesso fortemente immobilizzato nel suolo e la cui disponibilità è legata alla presenza di ossidi di magnesio e ferro o carbonati di calcio. Determinante è anche la temperatura del suolo e l’attività microbica in grado di mobilizzare parte del fosforo ma fortemente limitata nel periodo autunno-invernale. Il ridotto assorbimento di fosforo e il dispendio energetico dell’apparato radicale di piante con metabolismo già rallentato da basse temperature e intensità luminosa, porta frequentemente a carenze di questo elemento nelle colture orticole e arbustive in attiva crescita sia in serra fredda che pieno campo. Il fosforo rappresenta infatti il mattone essenziale per l’attivazione di tutti i processi energetici (fotosintesi e respirazione) e biosintetici (sintesi della lignina, degli zuccheri di riserva, dei tessuti strutturali) e la sua carenza può portare a caratteristici arrossamenti della lamina fogliare, interruzione dello sviluppo radicale e scarsa lignificazione degli organi strutturali di specie arboree (vite e drupacee), arbustive (fragola, mirtillo, lampone) e orticole (pomodoro, patata, carota). FOSFOTECH è un concime liquido a base di fosforo e magnesio; nasce dall’esigenza di apportare fosfati solubili e disponibili per la coltura anche in presenza di basse temperature, evitando fenomeni di retrogradazione e precipitazione nel suolo. La particolare formula infatti impedisce ai fosfati di legarsi a calcio, magnesio e ferro consentendo un alto tasso di assimilazione della coltura, a tutto vantaggio di dosi di utilizzo e costo/ettaro. I migliori risultati si ottengono utilizzando FOSFOTECH ogni 10-15 giorni in fertirrigazione alla dose di 30-40 kg/ha oppure durante la semina/trapianto di patata e orticole in pieno campo.

Fig.3 Fig.4

Carenza di fosforo su fragola (a sinistra – Fig.3) e pomodoro (destra – Fig.4) a ciclo invernale in serra fredda.